Sara Sesti e Liliana Moro
Scienziate nel tempo. 70 biografie

Elena Ledda

 

 

 

Otto profili storici che presentano i tratti essenziali della condizione politica ed economica delle donne nelle varie epoche ed un capitolo a parte sulla storia dell’istruzione e l’educazione femminile costituiscono gli elementi irrinunciabili per capire i contesti in cui si sono di volta in volta mosse le scienziate.

Fino all’apertura alle donne delle università, avvenuta nella seconda metà dell’Ottocento, quasi tutte le ricercatrici che sono riuscite ad affermarsi erano affiancate da una figura maschile che ha fornito loro l’istruzione e l’appoggio negato dalle istituzioni. Esclusi pochissimi casi, tra cui quello di Rosa Luxemburg, ultima di cinque figli di una famiglia ebrea poverissima, o quelli più recenti delle due Nobel del 2009 Elinor Ostrom (prima donna ad essere insignita con quello per l’economia) e Ada Yonath (chimica), la stragrande maggioranza delle ricercatrici hanno avuto alle spalle famiglie privilegiate.

Nella grande diversità di esperienze e di ambiti di ricerca, che vanno dall’astronomia, alla chimica, alla medicina, alla matematica, alla biologia e che hanno portato a grandi scoperte quali la radioattività (Marie Curie) o a fondare campi del tutto nuovi quali l’ecologia (Ellen Swallow-Richards), emergono tra le scienziate alcuni tratti comuni. Un frequente interesse nei confronti della divulgazione, la pazienza nel portare avanti ricerche che prima dell’invenzione dei calcolatori richiedevano tempi lunghissimi e la tenacia contro ogni ostacolo e convenzione.

Esemplare di quest’ultimo aspetto il caso di Barbara Mc Clintock cui venne conferito il Nobel per la Medicina (unica donna ad averlo ricevuto per un lavoro svolto completamente da sola) ben trent’anni dopo la sua scoperta della genetica cellulare e che visse gran parte della sua vita sottopagata ed in posizioni precarie senza però mai smettere di coltivare ed analizzare al microscopio le piante di mais che la portarono alla prova definitiva che i geni si trovano sui cromosomi.

Le intenzioni iniziali delle autrici di presentare modelli positivi di figure femminili che possano permettere alle giovani di immaginare con maggiore naturalezza una propria presenza nel mondo della scienza e della tecnica superano le aspettative. La forza della passione nonostante i numerosi ostacoli di queste donne antiche e moderne è un motore dal quale, soprattutto nella precarietà cronica dei nostri giorni che ostacola sogni e speranze, possiamo senza dubbio attingere e rigenerarci tutte e tutti. 

Elena Ledda-www.ziddicca.com

 

Sara Sesti e Liliana Moro
Scienziate nel tempo. 70 biografie
Edizioni LUD, 2010